Solo applausi. Tanti, anche senza podio. Che sfuma per 26 centesimi dopo una gara pazzesca e tempi da urlo: sarebbe stata l'apoteosi per una campionessa che ha saputo fermare il tempo. Sono passati 12 anni e tre edizioni olimpiche da quell'argento ad Atene 2004 ma lei, la Fede Nazionale, è ancora lì. Nel gotha delle velociste. Stasera la Pellegrini ha chiuso al quarto posto, con il tempo 1.55.18, la gara dei 200 stile libero ai Giochi di Rio 2016. La portabandiera italiana si è inchinata all'americana Ledecky, oro in 1.53.73, alla Sjostrom (1.54.08) e alla Mckeon (1.54.92) ma non con onore. Voleva il podio perché è una perfezionista e perché lo meritava per quello che ha saputo regalare allo sport italiano nella sua immensa carriera. Lo ha accarezzato, le è sfuggito davvero per un niente.
L'olimpionica di Pechino 2008 rimane la più giovane medagliata azzurra della storia a livello individuale, detentrice del primato mondiale ed europeo nei 200 metri. Federica, grazie all’argento vinto ai Mondiali di Kazan 2015 è anche diventata la prima nuotatrice di tutti i tempi a salire sul podio iridato per sei volte consecutive. A livello Mondiale ha collezionato 4 ori, 4 argenti e un bronzo, mettendo in bacheca anche 6 ori, un argento e 4 bronzi europei. In vasca corta, infine, il palmares recita un argento e 3 bronzi iridati, 7 ori, 2 argenti e 5 bronzi continentali. Federica ha vinto oltre 100 campionati italiani, è stata 11 volte primatista mondiale, tuttora detentrice del record del mondo dei 200 stile libero, ottenuto a Roma il 29 luglio 2009 (1:52.98) e del primato Europeo dei 400 sl (3:59.15).
Palmares da far stropicciare gli occhi, meritato tributo per una fuoriclasse che ha scritto la storia e rovesciato il mondo, guardandolo dall’alto in basso. Una campionessa che ha messo il copyright sui 200 stile libero, facendoli diventare un marchio di fabbrica inimitabile. Ha galleggiato oltre la transitorietà e le difficoltà, fendendo l’acqua con elegante potenza. Bracciate sinuose, stile inconfondibile, una innata vocazione per vivere in simbiosi con l’acqua. Elemento naturale, l’espressione più fulgida della sua classe cristallina. Con classe, stile e sacrificio, ha saputo coltivare il talento, allenandolo, con umiltà, nuotando verso l’infinito. Un infinito che fa rima con gloria. Anche senza l'acuto di stasera, dei suoi Giochi da portabandiera. Grazie comunque, Fede.