È lo Zar azzurro, l’uomo simbolo dell’Italvolley. Lo sport è nel suo DNA: mamma Irina era una campionessa di nuoto, papà Vjaceslav, nella pallavolo, ha vinto tutto. Nell’ultima stagione ha giocato in Russia (e una brevissima parentesi in Qatar), ma lui è italianissimo, essendo nato a Spoleto (Perugia) 27 anni fa, e proprio per questo ha deciso di fare ritorno a casa. Anche perché a Mosca gli mancavano il sole, il calore delle persone e il buon vino. Non l’affetto della moglie Ashling che l’ha seguito con il piccolo Sasha. Appassionato di NBA e tennis (Roger Federer è il suo preferito), da bambino sognava di diventare un portiere di hockey. Poi il papà l’ha portato in palestra e si è innamorato della pallavolo e non l’ha più lasciata (salvo una ‘scappatella’ nel beach volley). A scuola se la cavava e i genitori lo ricompensavano per i bei voti. Ora, dopo l’argento in Coppa del Mondo e il bronzo europeo conquistati nel 2015, si appresta a superare anche l’esame Rio. Pronto a bissare, quantomeno, il bronzo di Londra 2012.