Corre ancora, Pietro. Non ha mai smesso di farlo. Neanche quando il cinico destino ha reciso il filo con una vita di successi, di record, di salite affrontate con coraggio e forza di volontà, di traguardi tagliati. Davanti a tutti. Con quello sprint fulmineo che l’ha consacrato stella di prima grandezza nel firmamento mondiale, gigante dello sport che ha saputo coltivare il talento, allenando la forza di volontà. Mennea era il campione dell’umiltà, viveva quotidianamente per migliorarsi. Il CONI, a due anni dalla sua prematura scomparsa, ha ospitato la proiezione in anteprima della fiction che ne ripercorre la vita.
E' il ritratto di un campione che ha scritto la storia. Le imprese leggendarie del velocista pugliese in un ritratto epico che ne racconta la straordinarietà. Michele Riondino interpreta Pietro Mennea nella miniserie, per la regia di Ricky Tognazzi, in onda domenica 29 e lunedì 30 marzo in prima serata su Rai1. Una coproduzione Rai Fiction e Casanova Multimedia, prodotta da Luca Barbareschi, che interpreta Carlo Vittori, l'allenatore che più di ogni altro fu vicino al campione.
Mennea ha fatto dei valori e dei principi etici legati allo sport la sua bandiera. “Contro il nemico si combatte, con l'avversario si compete. E la competizione implica lealtà e rispetto», questo l'insegnamento tratto da una gioventù vissuta all'aperto e da esperienze che ne hanno forgiato una personalità solida. Ma quella della ''Freccia del Sud'' è soprattutto la storia di un atleta determinato e ostinatamente tenace, un uomo animato dalla spinta a vincere e a lanciarsi dopo ogni traguardo nella sfida successiva, considerando ogni successo, piccolo o grande, un semplice punto di partenza per una nuova avventura anziché un punto di arrivo. Un oro olimpico a Mosca, un record strabiliante sui 200 metri a Città del Messico, settembre 1979: in 19"72 Pietro portò il mondo della velocità avanti di 20 anni. Quei quattro numeri sono stati consegnati alla storia, per 17 anni lo resero l'uomo più veloce della terra. Tutto questo e molto più vive nella fiction, in un racconto vibrante e dal valore universale scritto per regalare emozioni e celebrare un campione divenuto leggenda. Dentro e lontano dalle piste.
Lo sport italiano si è radunato nel Salone d’Onore del CONI per la proiezione in anteprima della fiction. Il Presidente Giovanni Malagò (nella foto Mezzelani-GMT), che per omaggiare il Campione fece ospitare nel Salone d'Onore la camera ardente, ha abbracciato la signora Emanuela Olivieri, moglie dell'ex velocista, in mezzo a campioni del passato come Marisa Masullo, Giuseppe Gibilisco, Manuela Di Centa, Novella Calligaris, Stefano Pantano, Alessandra Sensini, Stefano Tilli, Annamaria Marasi e Roberto Tozzi, bronzo con Mennea nella 4x400 alle Olimpiadi di Mosca 1980. Malagò ha ricordato il campione con emozione. “Pietro se ne andò due anni fa a 61 anni poco tempo dopo la mia elezione come presidente del CONI, ha tifato per me facendo la differenza. La sua morte è incolmabile. Uomo riservato, non voleva trasferire i suoi problemi agli altri. Nessuno neanche i familiari più stretti erano a conoscenza della sua malattia. Andava all'ospedale e fingeva di andare a trovare qualcuno che stava male. Quando è scomparso per la prima volta, abbiamo aperto il Salone d'Onore del CONI per la camera ardente. Sono felice di ricordarlo oggi con questa proiezione. Da rappresentante di questo mondo posso solo dire che Pietro è stato il mio idolo, quello di intere generazioni ma soprattutto il più grande atleta della storia dello sport italiano. Grazie Pietro per quello che ci hai lasciato ed quello che hai fatto".
"Grazie a tutti - dice la signora Emanuela Olivieri, -, so che è stato un lavoro impegnativo. Io sono stata abbastanza severa perché ci tenevo moltissimo che uscisse il carattere vero di Pietro, la sua determinazione, il suo impegno per arrivare dove è riuscito ad arrivare nello sport e nella vita". "E' stato per me un regalo interpretare l'emblema dello sport italiano - evidenzia invece il protagonista Michele Riondino -. Mi sono dedicato interamente alla sua storia di uomo, per me era importante esaltare soprattutto l'uomo. Grazie Emanuela che mi ha fornito tanti elementi utilissimi per restituire parte della personalità di Pietro". "Io sono stato anche il produttore ed è stato un lavoro straordinario e molto faticoso - riconosce Barbareschi -. Voglio ringraziare la Casanova e la Rai e tutto il team. Grazie al presidente Malagò che ci ha dato ampia disponibilità anche al centro di Formia. Spero che questo film restituisca il cuore di Pietro e sia un momento di ripartenza per il Paese".
All’evento hanno partecipato anche il Segretario Generale del CONI, Roberto Fabbricini, il Vice Segretario Generale Carlo Mornati, l’Amministratore Delegato della Coni Servizi, Alberto Miglietta, i Presidenti Federali Alfio Giomi (Atletica) con il Vice Presidente Vincenzo Parrinello, Carlo Tavecchio (Calcio) insieme al Dg Michele Uva, Renato di Rocco (Ciclismo), Felice Buglione (FIDASC), Luca Pancalli (CIP). Presenti anche il General Coordinator di Roma 2024, Claudia Bugno, il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti del CONI, Alberto De Nigro, il Vice direttore di Rai Fiction, Francesco Nardella, e il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella.
Pietro ha sorriso dall'alto, "dal traguardo del cielo". Stavolta senza poter rifuggere i clamori e gli applausi. Che erano tutti e solo per lui. Per un mito intramontabile.