“Vogliamo arrivare alle Olimpiadi da protagonisti e questo significa arrivare in finale o magari vincere l'Europeo”. Vola alto Luigi Di Biagio e, dopo essere riuscito a portare la Nazionale Under 21 alla fase finale del Campionato Europeo, fissa nuovi ambiziosi traguardi per la sua squadra: “Siamo partiti da zero – ha ricordato il tecnico al microfono di ‘Radio Anch’io Sport’ su Radio Uno - i ragazzi sono cresciuti e hanno cominciato a giocare nei loro club. Abbiamo raggiunto un obiettivo che sembrava impensabile in un girone con Belgio e Serbia”. Un cammino esaltante quello degli Azzurrini, capaci di conquistare il primo posto in un gruppo di ferro per poi ottenere il pass per l’Europeo nel play off con la Slovacchia: “Adesso abbiamo altri 7/8 mesi in cui ci sarà un'ulteriore crescita dei ragazzi, siamo entusiasti e ottimisti".
All’inizio della sua avventura sulla panchina dell’Under 21, Di Biagio poteva contare su un solo titolare in Serie A (Bardi), mentre adesso quasi tutti i protagonisti della qualificazione all’Europeo giocano con continuità nelle rispettive squadre di club: “Sono al quinto anno in Federazione, abbiamo una rete di osservatori ampia che copre tutto il territorio. Io e i miei collaboratori andiamo a vedere i giocatori che ci interessano e abbiamo puntato su un gruppo. I vari Belotti, Bernardeschi, Berardi li conosciamo da cinque anni, abbiamo puntato su di loro prima che i loro club li facessero giocare e siamo contenti di non esserci sbagliati". In Italia i giovani faticano a trovare spazio e negli ultimi anni le nazionali sono diventate una preziosa vetrina per mettersi in mostra: “I grandi club stanno facendo pochissimo. E' un costume tutto italiano quello di poter pensare di fare l'affare con lo straniero, mentre ai nostri ragazzi non viene data la possibilità di sbagliare. E' un dato di fatto e allora è meglio che giochino in provincia piuttosto che fare panchina in una grande. La differenza la fa il minutaggio, il ritmo".